lunedì 6 ottobre 2008

Lezione venerdi 3 ottobre

Introduzione alla figura di Guy Debord (1931-1994), scrittore, regista, attivista politico e fondatore della Internazionale Situazionista.

Brevi referenze all'Internazionale Letrista e all'Internazionale Situazionista: loro radici, idee e intenzioni.

Analisi del testo La Società dello Spettacolo (1967) di Guy Debord.
221 paragrafi divisi in 9 capitoli

Tesi: società di superficie o di rappresentazioni senza profondità: società di commodifications dove tutto è display e ha un valore di scambio associato a un prezzo.
Lo Spettacolo, per Debord, è un sistema di relazioni sociali meditato per le immagini, che si sono allontanate dalle loro posizione: Il vero è diventato Falso (Cap. I, Parag. 9)
Quindi l'immagine è apparenza, sradicata e alienata, è irreale.
La società si organizza attorno all'idea di spettacolo

Relazione con il testo di Pasolini pubblicato il 9 dicembre 1973 nel Corriere della Sera, in cui l'autore riferisce che i nuovi media, in particolare la televisione, riducono l'azione del uomo all' uomo che consuma e che cerca piacere (edonismo); estraneo all'umanesimo e alle scienze umane.
Pasolini parla di 2 rivoluzioni che hanno fatto la regressione della storia:
  • Le Infrastruture (strade, motorizzazione...)
  • I Sistemi d'informazioni (televisione, che ha assimilato le differenze di un paese ricco per la sua diversità, omologazione distruttrice)

Debord insiste che nella società dello spettacolo non è più sapere ma avere (accumulazione, archivio, capitalismo)

Identificazione tra Beni/Comodità e Ego (siamo e sapiamo chi siamo tramite le cose che abbiamo).
Cosi l'ego fa parte dello spettacolo, opposto al mondo dei pensieri e delle idee.

Lo spettacolo, nutrendo l'ego, diventa l'ostacolo all'apertura alle idee e alla comprensione: è immediato, apparente e poco profondo.

Come la spettacolarità giunge a rappresentare la strategia del capitalismo: sconfitta della politica (sia Debord che Pasolini, che sostiene che il potere della televisione e delle commodifications sono più potenti del fascismo: Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà di consumi).

La Spettacolarità rappresenta la strategia del capitalismo, la sconfitta della politica e la crisi della democrazia: è un testo che segna la fine delle utopie della Modernità.

Referenze bibliografiche:

Debord, Guy, La Società dello Spettacolo, Baldini Castoldi Dalai, 2008;

Pasolini, Pier Paolo, «Contro la televisione» in Id., Saggi sparsi (1942-1973), Milano, Mondadori, “I Meridiani”, 2001, (pp. 128 ss);

Perniola, Mario, I Situazionisti, Castelvecchi, 2005.

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